Perchè considerare il leasing sociale un fatto positivo?

Tutte le motivazioni concrete per cui il leasing auto è di fatto un fenomeno positivo

Tra i primi vantaggi riscontrati in questa formula: l’accesso ad un’auto affidabile, sicura che non richiede costi troppo elevati. Poi ancora, la possibilità di avere servizi aggiuntivi garantiti tra cui assicurazione e manutenzione senza costi aggiuntivi rispetto al canone mensile, e la libertà di riscattare l’auto a fine contratto o di restituirla.

Esso (molto simile a frase sotto quindi capire).

Il leasing auto promette minori emissioni di CO2 e di altre sostanze inquinanti poiché promuove l’utilizzo di auto a basse emissioni. Rappresenta inoltre un’opportunità senza pari per diffondere la mobilità elettrica

Una nuova opportunità ecologica, sicura che non richiede costi eccessivi. Lo Stato aiuta le persone con difficoltà economiche a sostenere i costi dell’auto, facendosene in parte carico.

La rata mensile da pagare è piuttosto bassa, oscilla tra i 75 e i 125 a seconda del soggetto in considerazione, al veicolo da rottamare e da quello che si vuole affittare. 

L’ampia gamma di auto comprende le vetture elettriche, ibride e termiche.

Riassumendo quindi, il leasing sociale accelera il passaggio verso i veicoli a zero emissioni, contribuisce al miglioramento della qualità dell’aria e riduce impatto ambientale negativo e inquinamento acustico.

Tra gli effetti positivi del leasing, la creazione di nuovi posti di lavoro nell’ambito della mobilità sostenibile.

Pare che il leasing sociale sia proprio il miglior incentivo per la diffusione delle auto elettriche.

Da una ricerca specifica, emerge che, tra il 2024 e il 2030 saranno circa 900.000 famiglia a beneficiare del leasing sociale. Diventa quindi fondamentale indurre tutta la filiera automotive europea a produrre veicoli elettrici adatti a questa formula: vetture compatte, sobrie e solide. Il leasing sociale deve diventare una sorta di mercato aggiuntivo, che apporta molti benefici, garanzie, e scaccia preoccupazioni e rischi finanziari. 

La concentrazione deve riguardare dunque pochi modelli ma performanti, dotati di componenti essenziali, non troppo artificiosi. L’obiettivo è quello di arrivare dunque ad una sorta di reindustrializzazione green dell’automotive efficientando i consumi e adeguandosi alle esigenze del bacino d’utenza.